Una storia iniziata più di 200 anni fa...

Il toponimo "Pedaggera" deriva dal fatto che dove oggi sorge il nuovo ponte, un tempo vi era un traghetto che permetteva di attraversare il torrente dietro al pagamento di un pedaggio.
Altra curiosità è la scoperta di una richiesta, contenuta nell' archivio comunale, risalente XIX secolo di costruzione di una pedancola inoltrata dai residenti oltre Mira per evitare il balzello. La costruzione della cascina risale, come è certificato da documenti ufficiali, a più di 200 anni fa, precisamente al 1810.
Si tratta di un periodo particolarmente turbolento per la zona. Infatti dal 1799 al 1814 anche Racconigi, come il resto del Piemonte, venne annessa alla Francia Napoleonica e l'occupazione francese fu particolarmente dura (30 cittadini furono arrestati e 10 fucilati).
Intorno al grande castello di Racconigi, la zona era comunque in una fase di sviluppo grazie all'industria della seta (33 filatoi e 40 filatoi nel 1800), all'agricoltura e all'allevamento di bestiame, che portavano un notevole incremento demografico e relativo benessere. Come tutte le cascine di quel periodo,anche la nostra cascina aveva una sua autonomia economica ed un'amministrazione autosufficiente.
Immaginiamoci un vero villaggio brulicante di attività, un piccolo paese popolato dalle famiglie dei contadini e degli artigiani.

Entrando nella corte avremmo visto l'ala delle stanze abitate dai lavoratori dei campi, dal falegname, dal maniscalco, dal fabbro, dal sellaio e altri artigiani impegnati ad assolvere i più diversi mestieri. Quasi tutto quel che serviva all'azienda era costruito o riparato in cascina. Sull'altro lato, c'era una grande stalla per le vacche da latte con un porticato in cui venivano ricoverati i carri, destinato anche a proteggere dal sole il bestiame. Le stalle ospitavano le manze, i vitelli, i cavalli, i buoi da lavoro.
Vi si trovava anche il forno per la panificazione dove oggi, non a caso, si trova quello della nostra Pizzeria "el Forn dla Cassina" .
L'elenco dei fabbricati comprendeva, verso l'esterno, una piccola chiesa e un'osteria (giustamente, sacro e profano), per lo spaccio di alcuni generi alimentari.